L’emergenza, le mascherine e le persone che ci stanno “Dentro”
In questa situazione di emergenza, in tanti hanno acquistato le nostre mascherine, in molte città introvabili, sul nostro sito online. Oltre a ringraziarvi per la vostra scelta, vogliamo aggiungere un tassello, per noi molto importante, che racconta cosa ci sta dentro alle mascherine e cosa ci distingue dagli altri.
Dentro alle mascherine realizzate dal Consorzio Sale della Terra ci sta un pezzo di Gladys.
Lei è nata in Nigeria e, orfana della mamma, ha vissuto ad Agbor con la nonna paterna.
Era il luglio del 2016 quando Gladys è scappata di casa. Rifiutava di accettare il matrimonio combinato e impostole dalla famiglia. Ad ottobre sale su una barca e attraversa il mare, arriva in Italia. Presenta domanda di protezione internazionale e le viene riconosciuta la protezione umanitaria.
A luglio del 2018 arriva allo Sprar “Sale della Terra” Chianche, una manciata di case nell’entroterra campano in provincia di Benevento. Arriva con poche cose e una macchina da cucie.
E conosce il suo grande amore, il suo Joel. Gladys ricorda sempre quel giorno: un sole splendente e la felicità incontenibile di vedere Napoli, anche se per poche ore, e poi lui, conosciuto proprio quel giorno.
L’amore tra Joel e Gladys si chiama, di lì a poco, Divine, un maschietto che cresce sano nella pancia di sua mamma mentre sposa il suo papà.
A Chiache, Gladys conosce Luisa e Brigitte due volontarie che portano avanti il laboratorio di sartoria dello Sprar, insegnando un mestiere e soprattutto l’accoglienza agli ospiti del centro. Luisa decide di regalare il suo abito da sposa a Gladys e Brigitte glielo sistema, il 23 maggio 2019 il matrimonio di questi due giovani venuti da lontano diventa una festa per tutto il paese.
Joel lavora come fabbro, Gladys dopo il parto, vuole dare il suo contributo e riprendere il suo progetto di aprire una piccola attività in proprio, come sarta.
Tutto sembra procedere per il verso giusto, quando comincia l’incubo della pandemia.
Scuola bloccata, uscite boccate, si resta a casa.
A casa Gladys guarda la macchina per cucire e non ci pensa due volte: chiama Giovanna, la Responsabile dello Sprar del piccolo comune welcome di Roccabascerana e si offre volontariamente di aiutare tutta la Rete di Economia civile “Sale della Terra” a produrre le mascherine che si trovano nella piattaforma Gioosto. Oggi invece cuce decine di mascherine al giorno.
Assieme a lei Annarita, Filomena, Saboor e altre 4 persone che lavorano per produrre mascherine e guadagnarsi il futuro, in un territorio che per tanti è solo il posto da cui scappare, per loro è casa e comunità.
Il Consorzio “Sale della Terra” nasce l’11 luglio 2016, fondato da quattro Cooperative: Il Melograno, Delfini di Terra, la Solidarietà, Lentamente. Oggi conta 16 consorziate, 243 dipendenti, uno Store, una pasticceria artigianale, un Bistrot, una rete di Fattorie e Orti sociali (che ospitano persone fragili in Budget di Salute), undici Sprar-Siproimi in altrettanti Piccoli Comuni chiamati “del Welcome”.
Nei Piccoli Comuni del Welcome, inoltre, sono già attive sei Cooperative di Comunità (composte da persone migranti e persone residenti) ed altre cinque sono in corso di formazione.
Il vero prodotto di “Sale della Terra” è la coesione sociale che si crea nei territori e tra le persone e i territori, soprattutto quelli dei piccoli borghi a rischio spopolamento. Tutte le sedi e tutte le terre sono abitate, lavorate, amate, curate da persone in situazioni di fragilità, persone migranti, persone in misure alternative alla pena o che sono uscite da percorsi detentivi.
La vera forza, le persone.
Dentro all’olio, alla passata, alle mascherine, ai prodotti di artigianato trovate Angelo, Lorenzo, Gladys, Filomena, Saboor, Antonio, Yaya. E il loro futuro.