C’è una novità molto importante in tema di welfare aziendale. Il Governo, attraverso il Decreto Aiuti Quater, ha innalzato il tetto dell’esenzione fiscale dei fringe benefit 2022 per i propri dipendenti.
Fino al 17 ottobre la soglia era quella dei 600 euro, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge n. 176/2022 relativo alle “Misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica”, raggiunge quota 3.000 euro.
Welfare Aziendale: un beneficio sia per le imprese che per i dipendenti
La validità di questi benefici ha avuto inizio il 10 agosto scorso, data di entrata in vigore del Decreto Legge Aiuti-Bis. L’esenzione riguarda il periodo d’imposta 2022, ovvero fino al 31 dicembre di quest’anno. La domanda deve essere tassativamente presentata entro il 12 gennaio 2023.
Gli effetti di questo strumento di welfare aziendale sono utili e concreti per i diversi soggetti interessati. Il provvedimento consentirà infatti alle imprese di destinare ai propri dipendenti una serie di bonus – tra cui voucher per gli acquisti – per un valore massimo defiscalizzato aumentato di circa 10 volte rispetto alla soglia standard (inizialmente era pari a 258,23 euro).
Al tempo stesso i fringe benefits rappresentano un supporto economico concreto per il dipendente, che può utilizzare i buoni per far fronte a svariate necessità. Gli effetti influiscono in via diretta sull’aumento della motivazione e delle performance, oltre che sull’incremento della reputazione aziendale.
Chi ha diritto al bonus 3.000 euro
I destinatari dei bonus 3.000 euro sono i lavoratori dipendenti del settore privato, a fronte di una libera scelta dall’azienda, come per tutti i tipi di fringe benefit.
Spetta infatti ai singoli datori di lavoro stabilire le politiche di Welfare Aziendale, e decidere se riconoscere o meno i fringe benefit ai propri dipendenti con contratto a tempo indeterminato o determinato che abbiano maturato almeno 3 mesi di anzianità, pur non consecutivi, nel corso del singolo anno solare.
Tra i datori di lavoro rientrano anche gli studi professionali e gli enti pubblici economici.
Come si possono spendere i fringe benefit 2022
Riteniamo sia utile, per chiarezza, un focus sui fringe benefit aziendali. Si tratta di bonus erogati dall’azienda riguardanti una vasta gamma di beni e servizi regolati dall’articolo 51 del TUIR (Testo Unico Imposte sui Redditi) e che comportano agevolazioni fiscali per l’azienda stessa.
Altro aspetto importante da sottolineare: per il lavoratore che ne beneficia non sussiste alcuna tassazione ai fini IRPEF. Per il datore di lavoro o il sostituto d’imposta, gli importi sono totalmente deducibili dal reddito d’impresa.
Tra i fringe benefit più apprezzati figurano quelli sottoscrivibili attraverso la piattaforma welfare di shopping sostenibile di Gioosto, che propone oltre 1.000 prodotti di alta qualità, ottenuti in base a rigorosi principi etici.
I fringe benefit 2022 possono essere richiesti in formato cartaceo o digitale, secondo le specifiche esigenze della singola azienda.
Gioosto offre una vasta gamma di scelta all’interno del proprio catalogo agroalimentare contenente solo prodotti selezionati attraverso apposito indice, 100% green, realizzati da aziende sostenibili e validate secondo i criteri ESG e BES.
La certificazione ESG (Enviromental Social Governance) prevede un insieme di standard operativi che devono essere rispettati da un’organizzazione relativamente alla responsabilità ambientale, sociale e di gestione delle risorse.
BES (tecnicamente BES 6001) è un modello di valutazione progettato per consentire la valutazione e la certificazione dei prodotti fabbricati in modo responsabile.