Aumentata la soglia dei fringe benefits da 258,23 euro a 3.000 euro
Hai sentito parlare del Decreto Lavoro? Beh, ci sono delle nuove misure fiscali legate al Welfare Aziendale che potrebbero interessarti. Una di esse riguarda l’aumento della soglia di non imponibilità dei fringe benefits da 258,23 euro a 3.000 euro, ma solo per il periodo d’imposta 2023.
Questa misura si applica anche ai lavoratori dipendenti che utilizzano i fringe benefits per pagare le utenze domestiche, come l’acqua, l’elettricità e il gas.
Ma attenzione:
È importante sottolineare che questa misura è destinata esclusivamente ai lavoratori dipendenti con figli a carico. Gli altri lavoratori dipendenti continueranno ad avere la soglia ordinaria di esenzione di 258,23 euro per i fringe benefits (solo sotto forma di beni e servizi). Inoltre, il lavoratore deve dichiarare al datore di lavoro di avere diritto a questa soglia di esenzione di 3.000 euro, fornendo il codice fiscale dei figli.
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Il Decreto Lavoro, all’articolo 40, comma 1, stabilisce che questa misura si applica solo per il periodo d’imposta 2023.
Durante questo periodo, i beni e i servizi ceduti ai lavoratori dipendenti con figli a carico, compresi i figli nati fuori dal matrimonio riconosciuti, i figli adottivi o affidati, nonché le somme erogate o rimborsate per le utenze domestiche, non concorreranno a formare il reddito fino a un limite complessivo di 3.000 euro.
Chi sono i potenziali beneficiari
Chi può beneficiare di questa agevolazione?
La norma si riferisce ai lavoratori dipendenti, ovvero coloro che percepiscono reddito di lavoro dipendente.
Potrebbe sembrare che i lavoratori con reddito assimilato a quello di lavoro dipendente siano esclusi, ma l’articolo 40, comma 1, del Decreto Lavoro fa riferimento a una deroga all’articolo 51, comma 3 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), che include anche i percettori di reddito assimilato.
Oggetto dell'agevolazione
Quali sono i beni e i servizi compresi in questa misura? Rientrano nel limite di non imponibilità di 3.000 euro i beni e i servizi già soggetti al limite di esenzione stabilito dal TUIR, come i buoni acquisto, i buoni carburante, i cesti natalizi, i premi per assicurazioni extra-professionali, il cellulare ad uso privato e i generi in natura prodotti dall’azienda.
Inoltre, sono comprese le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche, come l’acqua, l’elettricità e il gas naturale.